Come scegliere una pallina da golf, la guida per principianti

Negli ultimi anni l’offerta di materiale per il golf si è enormemente ampliata, e le palline non fanno eccezione. Sia i dilettanti che i giocatori per hobby potrebbero trovarsi in difficoltà a scegliere la pallina giusta per il proprio gioco: non si tratta solo di qualità in termini assoluti, bensì di caratteristiche tecniche che rendono un prodotto più o meno performante per un certo tipo di colpo, di condizioni atmosferiche, di stile di gioco.

Insomma, le variabili sono tante, e il primo passo per un acquisto proficuo è individuare ciò di cui si ha bisogno.

In termini generali, se sei alle prime armi potresti valutare le palline usate e rigenerate, vendute anche dai migliori brand di settore; ciò ti consente di risparmiare denaro ed esercitare la nobile arte del riciclo, facendo comunque attenzione alle seguenti caratteristiche tecniche.

Come scegliere una pallina da golf buona adatta a te

Vediamo quindi insieme come scegliere una buona pallina da golf più adatta a te e al tuo livello di esperienza di gioco.

Strati

Un primo parametro cui fare attenzione è il numero di pezzi (o strati) di cui si compone la pallina, che può andare da uno a cinque. Questo fattore è il primo a incidere sulla risposta della pallina, per cui fai bene attenzione.

Le palline a singolo pezzo sono le entry level di categoria, ideali per i principianti o per chi non vuole spendere troppo in strumenti dedicati al solo allenamento. Queste one piece sono in genere costruite in surlyn, un materiale che garantisce ottima resilienza all’usura, limitazione dello spin e perfette per le distanze brevi, data la loro bassa compressione. Possono essere un buon acquisto anche per i giocatori che vogliano migliorare il grip.

Le palline costituite da due pezzi hanno invece una composizione formata da un nucleo (una sfera solida di solito in plastica dura) ricoperto da un secondo strato in ionomero. Anche in questo caso si può contare sulla resistenza, ma rispetto alle one piece si possono raggiungere discrete distanze anche a fronte di (relativamente) poca potenza.

Con le three piece facciamo un bel salto in termini di prestazioni; anzitutto il nucleo è in gomma e il rivestimento (ne vedremo a breve l’importanza) è morbido e sottile, peculiarità che conferisce a queste palline un’elevata sensibilità al tocco. Lo strato intermedio è riempito con un liquido che offre maggiore spin e precisione. Le palline in tre strati sono generalmente consigliate per giocatori con handicap medio, ma vedremo in seguito cosa si intende per handicap e come individuarlo.

Si passa poi alle quattro pezzi: il numero di strati è direttamente proporzionale alla distanza raggiunta, quindi in questo caso i quattro stati fanno sì che l’energia “rimbalzi” dall’uno all’altro consentendo al giocatore di raggiungere notevoli distanze. In linea di massima troverai queste palline con rivestimento in uretano, materiale da preferire per la morbidezza e la capacità di arresto.

Le palline five piece, invece, sono l’ultimo ritrovato del marchio Taylor Made, e ad oggi sono prodotte solo da questo brand. Il numero cinque non si riferisce solo al numero dei pezzi ma anche alle caratteristiche che queste palline sono in grado di migliorare: driver, ferri lunghi, ferri medi, ferri corti e wedge corto. Prodotti leggerissimi, nucleo a bassa compressione e tecnologia per raggiungere altezza estrema con basso spin sono ulteriori specifiche di queste palline di ultima generazione. In tutti i casi, si può ben consigliare ai principianti di far pratica non andando oltre le three piece.

Rivestimento e compressione

Abbiamo toccato anche l’argomento del rivestimento, che è un parametro da tenere in considerazione per capire la sensibilità al tocco, e quindi il controllo, che puoi ottenere quando colpisci la pallina. La “regola” generale è che rivestimenti più duri, ad esempio il surlyn, assicurano meno controllo rispetto a materiali come l’uretano, ma in compenso possono far raggiungere buone distanze anche ai principianti tecnicamente meno esperti. Di converso, il rivestimento morbido in uretano è prediletto per la sensazione di feeling e sensibilità che offre; tuttavia, come abbiamo visto, anche con palline in uretano si possono raggiungere notevoli distanze, purché si opti per costruzioni almeno a tre pezzi.

La compressione indica invece quanto la pallina sia soggetta a deformazioni, in parole povere il grado di rigidità: più alto è il valore, più siamo di fronte ad un prodotto duraturo nel tempo. In commercio troverai palline con compressione da 60 a 120, ma suggeriamo di optare per quelle incluse nel range tra 80 e 100 per iniziare. Tieni presente che, contrariamente ai luoghi comuni sull’argomento, la compressione non influisce minimamente sulla distanza, ma solo sul tocco e sul feeling. Si tratta insomma di una scelta piuttosto soggettiva, ma va detto che un novizio potrebbe avere poco controllo su una pallina molto morbida, cioè con bassa compressione.

Fossette e dimensioni

Le fossette, tecnicamente chiamate dimples, coprono in media dall’80% al 100% (le all dimple) della superficie, e il loro ruolo è quello di sfruttare le leggi fisiche dell’aerodinamica: più fossette ci sono, migliore è il volo. Attenzione anche alla loro profondità; per i voli alti è preferibile scegliere palline con dimples profondi, mentre i voli bassi andrà meglio una bassa profondità. In commercio trovi palline con un numero di fossette variabile tra le 300 e le 450; un numero maggiore di fossette offre traiettorie più lunghe, dritte e controllabili.

Potrebbe sembrare inutile parlare di dimensioni, ma USGA e R&A hanno stabilito delle misure standard per le palline da golf: il peso massimo deve essere di 49,93 grammi e il diametro non superiore ai 42,67 millimetri. Alcune palline di pratica possono sforare questi criteri, ma le sconsigliamo fortemente perché non c’è allenamento migliore di quello in condizioni simulate, grandezza e peso delle palline inclusi.

Spin

Lo spin nient’altro è che il movimento rotatorio che diamo alla pallina, e come si intuisce è una delle proprietà più importanti da valutare in sede di acquisto. Su questo parametro possiamo dividere le palline in tre categorie.

Le slow spin sono solitamente suggerite ai principianti perché riducono l’effetto laterale dei colpi sbagliati come hook (la palla viene colpita con la faccia del bastone chiusa e termina la sua traiettoria a sinistra) e slice (la palla viene colpita con la faccia del bastone aperta e termina la sua traiettoria a destra). Man mano che migliorerà la tua expertise tecnica, potrai passare alle mid high spin, un buon compromesso tra giocabilità e prestazioni; la sensazione al tocco è piuttosto morbida, quindi ti consente colpi abbastanza precisi senza rinunciare alla distanza nelle lunghe distanze. Quando sarai un vero pro del golf, le high spin ti conquisteranno per il grande feeling e controllo nei colpi di precisione, sacrificando però la potenza in quelli lunghi.

Il livello di handicap del giocatore

Chiedersi che tipo di handicap si ha significa interrogarsi su che tipo di golfista si è, e ciò è fondamentale per scegliere la pallina giusta per il proprio gioco.

Se stai leggendo questa guida, probabilmente sei un principiante o rientri in terza categoria, dunque il tuo handicap è considerato alto. Ciò significa che potresti perdere molte palline, considerazione che potrebbe portarti a preferite quelle riciclate, e anche che, per quanto detto prima le two piece in materiali come il surlyn fanno proprio al caso tuo. Valuta palline da distanza, anche a scapito dello spin e del controllo, poiché sono le più facili da giocare e hanno un’elevata tolleranza all’errore. Non fare l’errore di investire in palline premium, non ne apprezzeresti le qualità e avresti difficoltà nel gestirle: piuttosto, punta su un bravo maestro!

Per gli handicap medi, quindi per la seconda categoria di golfisti di livello intermedio, sono invece da prediligere le palline da golf spin/control. Come si deduce dal nome, con questi prodotti hai maggiore spin, caratteristica perfetta se vuoi fare il salto di qualità.

Un handicap basso è peculiare dei giocatori professionisti: via libera a palline morbide a tre o quattro strati, le palline premium sono una scelta obbligata. In questa branca non riscontriamo differenze significative comparando i brand più noti, quindi prova e valuta: come abbiamo accennato, non di rado nel golf le sensazioni sono soggettive! In generale, punta a palline con tanto spin e controllo nei colpi con i ferri corti e gli approcci, ma con poco spin con il driver per ottimizzare il lancio e la distanza.